sostenitori e testimonianze

Edoardo nel 2012 si è ammalato di Neuroblastoma. Oggi sta bene grazie alla Ricerca!

“Il 9 marzo 2012 mi diedero un verdetto che lasciava poche speranze e che mi ha lasciato stordito. Il dottore mi prese tra le braccia e mi disse ‘Se tu non hai il coraggio di provarci sono disposto a farti togliere la patria potestà e portarti in tribunale, perché io ci proverò fino all’ultimo’. E mi parlava piangendo.

Da allora abbiamo intrapreso un cammino fatto di speranza, di persone che hanno saputo circondarci e avvolgerci con la loro professionalità e costante dedizione. Oggi dopo un percorso faticoso il grande pericolo progressivamente si allontana. Condividere questo messaggio di speranza per sostenere la ricerca vuol dire credere che l’unione fa veramente la forza e la differenza: dai social agli amici più cari, tutto ciò porta energia, positività e fiducia nei confronti di chi ha investito la propria vita, il proprio destino in tutto questo.

Il futuro di tutti dipende da chi crede nella ricerca e che per essa ha dedicato la propria vita direttamente o indirettamente, ingredienti fondamentali per il conseguimento di un traguardo in apparenza irraggiungibile. Un anno dopo siamo tornati a vivere e sperare ed io farò di tutto perché molti altri bambini possano sconfiggere il male”.

Anselmo Fiero papà di Edoardo

anselmo guizzi

Edoardo nel 2012 si è ammalato di Neuroblastoma. Oggi sta bene grazie alla Ricerca!

“Il 9 marzo 2012 mi diedero un verdetto che lasciava poche speranze e che mi ha lasciato stordito. Il dottore mi prese tra le braccia e mi disse ‘Se tu non hai il coraggio di provarci sono disposto a farti togliere la patria potestà e portarti in tribunale, perché io ci proverò fino all’ultimo’. E mi parlava piangendo.

Da allora abbiamo intrapreso un cammino fatto di speranza, di persone che hanno saputo circondarci e avvolgerci con la loro professionalità e costante dedizione. Oggi dopo un percorso faticoso il grande pericolo progressivamente si allontana. Condividere questo messaggio di speranza per sostenere la ricerca vuol dire credere che l’unione fa veramente la forza e la differenza: dai social agli amici più cari, tutto ciò porta energia, positività e fiducia nei confronti di chi ha investito la propria vita, il proprio destino in tutto questo.

Il futuro di tutti dipende da chi crede nella ricerca e che per essa ha dedicato la propria vita direttamente o indirettamente, ingredienti fondamentali per il conseguimento di un traguardo in apparenza irraggiungibile. Un anno dopo siamo tornati a vivere e sperare ed io farò di tutto perché molti altri bambini possano sconfiggere il male”.

Anselmo
Fiero papà di Edoardo