Nelle scorse settimane abbiamo parlato di una bimba che era stata trasferita dall’Istituto G. Gaslini di Genova all’Ospedale Meyer di Firenze per un ciclo di terapia radio metabolica. Si tratta di una terapia già ben conosciuta dai medici del Gaslini, ma nuova per questa bimba.

Il trasferimento dal Gaslini al Meyer è dipeso soltanto da una temporanea indisponibilità del servizio di Medicina Nucleare dell’Istituto genovese, ma purtroppo alcuni media hanno riportato la notizia fornendo informazioni errate. A fare chiarezza è intervenuta mamma Valentina, che ha scelto di uscire allo scoperto per raccontare esattamente come è andata.

«G. – spiega Valentina – è una bambina meravigliosa che, purtroppo, all’età di 7 anni inizia ad avere diversi dolori: mentre gioca, mentre fa sport, insomma durante le normali attività di una bimba della sua età. Inizialmente gli esami non evidenziano nulla di male; i dolori di G. però sono sempre più forti, allora viene ricoverata prima a Siracusa e poi a Catania, dove viene operata il 24 dicembre 2018. Rimaniamo 12 giorni a Catania in attesa del risultato dell’esame istologico: sono giorni difficili, G. è sempre più magra e ha dolori un po’ ovunque. Poi la drammatica conferma: Neuroblastoma. Io non avevo mai sentito questa parola: per me è stata una vera coltellata».

La rete porta Valentina in contatto con l’Istituto G. Gaslini: «Ho semplicemente digitato “Neuroblastoma” sui motori di ricerca e ho scoperto l’attività dell’Istituto nella cura di questo tumore. Il mio istinto – dice Valentina – mi dice che devo portare G. a Genova. Contatto subito l’Ospedale, anche perché G. ha necessità immediata di cure, le è stato diagnosticato un Neuroblastoma al 4^ stadio e le possibilità di sopravvivenza sono del 30%. Inoltre i risultati della biopsia confermano che Giulia ha metastasi al midollo e alle ossa. La notizia per me è devastante – continua Valentina – ma giuro a me stessa che lotterò per salvare mia figlia. Dopo 3 cicli di chemioterapia a Catania, terapia messa in atto d’accordo con lo staff dell’Istituto G. Gaslini, partiamo per Genova. L’impatto è forte: una nuova città, un nuovo ospedale… ma devo sottolineare la grande disponibilità di medici e infermieri nel metterci a nostro agio».

Nella prima parte del 2019 la battaglia è dura: «Dopo diversi cicli di chemioterapia – spiega ancora Valentina – il Neuroblastoma regredisce, ma le metastasi no; i medici allora pensano a un cambio di protocollo; quello nuovo prevede 3 cicli di chemio e l’autotrapianto; dopo diverse difficoltà la bimba reagisce bene alle cure e a settembre finalmente possiamo riportarla in Sicilia, a rivedere la sorellina di 4 anni, i nonni e gli amici, in attesa della cura associata al secondo autotrapianto; questa cura si chiama MIGB terapeutica e, per problemi tecnici, in accordo con i medici dell’Istituto G. Gaslini, si terrà al Meyer».

Infatti il Servizio di Medicina Nucleare dell’Istituto G. Gaslini è, come detto, in quel momento temporaneamente fuori servizio e la cura, per la sua peculiarità, necessita di strutture adeguate, sparse sul territorio nazionale e tutte collegate tra loro, per assicurare ai pazienti le terapie necessarie anche in casi di non disponibilità di una delle strutture.

«Purtroppo – racconta ancora Valentina – tempo fa un giornale locale della Sicilia, che ha deciso di lanciare una campagna di solidarietà a favore della nostra bimba, ha pubblicato un articolo in cui le cure e l’intero protocollo venivano presentati in modo non corretto. Una volta accortami di questo errore ho provveduto a chiamare il giornale per far eliminare la notizia. Inoltre – continua Valentina – io stessa precedentemente durante un’intervista a una radio locale avevo chiarito le modalità di cura e le motivazioni del trasferimento al Meyer. Voglio ribadire ancora una volta la mia grande stima nei confronti di tutto lo staff dell’Istituto G. Gaslini, medici e infermieri, che fin dal primo contatto sono al nostro fianco nella lunga battaglia contro questa terribile malattia».

Grazie a Valentina per questa straordinaria testimonianza, che mette ancora una volta in risalto la professionalità e la passione che lo staff dell’Istituto G. Gaslini mette ogni giorno nel proprio lavoro!